Ho
preso la decisione, nell’attesa di redigere il post sul prossimo argomento, di
aggiungere una parte sugli aromi alimentari di cui ho già trattato (vedi post precedente) perché a causa
della lunghezza dell'articolo che ho scritto non sono riuscito a mettere tutto quello che mi sarebbe piaciuto farvi notare.
Come
già menzionato nel post scorso il campionario di aromi alimentari è talmente vasto da andare
oltre l’immaginazione. Sempre dal post precedente
riporto nuovamente l’esistenza, forse
per molti sorprendente, di aromi artificiali al Panettone ed aromi artificiali al Pandoro che vengono impiegati per dare
sapore ai 2 tipici dolci natalizi:
Immagine da www.wikipedia.org |
Poi
ci sono gli aromi al biscotto ed al
croissant che ritroviamo in questi deliziosi dolci al mattino mentre facciamo colazione:
Per
non parlare dell’aroma Burro che ci consentirebbe di fare volendo degli
squisiti biscotti al burro senza burro, magari con solo olio o margarina tanto
al gusto ci pensa appunto l’ingrediente chimico:
Non dobbiamo pensare che gli
aromi siano usati solo dalle grandi industrie alimentari. Essi vengono
largamente utilizzati anche dalle panetterie, dalle pasticcerie e dalle
gelaterie che possiamo trovare sotto casa. Ognuno di questi soggetti viene
rifornito da ditte specializzate che procura ogni sorta di prodotto per la
realizzazione di alimenti che vanno in contro ai gusti dei consumatori e che
quindi permettano di far fare maggiori vendite. Certi aromi utilizzati proprio
nelle panetterie e nelle pasticcerie fanno si che in cottura si sprigioni un
profumo assai invitante in modo che questo si espanda nell’ambiente ed invogli
la gente a comprare.
Gli
aromi artificiali, inoltre, trovano un larghissimo impiego nella gelateria sia
industriale sia artigianale.
Una
volta per fare un esperimento ho fatto una squisita torta al limone farcita con
crema pasticcera sempre al limone. L’unico particolare era che il frutto dentro non
c’era affatto. Avevo usato solo una fialetta di aroma artificiale della Paneangeli.
La
torta era buonissima e sembrava fatta davvero con i limoni.
Ora
immaginate di fare magari dei bellissimi biscotti normali senza cioccolato o
cacao inserendo solamente un aroma al cioccolato. Avreste dei biscotti molto
curiosi, dei biscotti magici che pur essendo bianchi sanno di cioccolato!
Chissà quale stupore provocherebbero se li faceste assaggiare a qualcuno che
non sa niente!
Questo
fa sorgere spontaneo un interrogativo: se per il sapore basta un aroma quale
importanza può avere la freschezza o la qualità degli altri ingredienti?
Con
ingredienti di qualità più bassa spendiamo meno per produrre. Al sapore, che
costituisce il primo motivo per cui una persona acquista o meno quel prodotto,
ci pensa l’aroma.
Ecco solo alcuni pochi esempi di prodotti che possiamo acquistare al supermercato dove
immancabilmente troviamo segnati negli ingredienti la presenza di aromi (la
semplice dicitura “Aromi” sta ad indicare gli aromi artificiali e gli aromi
naturali identici. Per sapere cosa significa vi invito a leggere il post
precedente a questo dove c’è la spiegazione dettagliata della classificazione).
Ecco i famosissimi cracker Tuc (sono davvero buonissimi ma c'è il trucco):
Anche lo yogurt non è immune dalla presenza di aromi artificiali:
Persino dei semplici funghetti sottolio vengono insaporiti artificialmente:
Esistono
anche aromi per dare il sapore di affumicato ai cibi senza dover utilizzare del
fumo vero e delle camere di affumicazione:
Spesso
questo genere di aroma è utilizzato per insaporire i Wurstel, il che permette di
abbassare il prezzo di vendita semplificando la produzione senza deludere il
palato del consumatore.
Recentemente questo genere di aromi è stato analizzato con cura dall'EFSA (European Food Safety Authority - L'Autorità Europea sulla Sicurezza degli Alimenti) la quale ha rilevato in alcuni casi potenziali rischi di tipo cancerogeno nell'uso dei suddetti aromi. Per approfondire potete vedere i seguenti link:
Gli
aromi così come molte altre sostanze aggiunte agli alimenti per migliorarne il
sapore, l’aspetto, la consistenza e la conservabilità (ovvero aggiunte per
rendere molto più remunerativo il prodotto) sono tutte quante tenute sotto
controllo al fine di stabilire le quantità massime utilizzabili per evitare
rischi alla salute. Però se c’è bisogno di stabilire dei limiti significa comunque
che queste sostanze fanno male. Se ci teniamo lontani dai valori massimi di
rischio vuol dire che ci faranno poco male ma sempre male è.
La
domanda che tutti ci dovremmo porre a mio avviso è la seguente: “Per quale
motivo dobbiamo mangiare qualcosa che ci nuoce? Per rendere contenti coloro che
con tali mezzi riescono a guadagnare di più?”.
Se
sono riuscito a darvi qualche spunto di riflessione sono contento. In fondo lo
scopo di questo blog è anche quello.
Vi
do appuntamento al prossimo post dove tratterò di: emulsionanti, addensanti,
coloranti e se riesco anche di conservanti. A presto!
Mr. CooX
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