mercoledì 27 febbraio 2013

I Conservanti

Eccoci finalmente giunti ad un nuovo post. Questa volta, come già anticipato, vi parlerò dei conservanti.

Questa tipologia di additivi riveste un ruolo importante nella produzione alimentare sotto due aspetti principali. Innanzi tutto sono indispensabili per consentire ai cibi di non degradarsi velocemente perdendo qualità dal punto di vista sensoriale (gusto e sapore). Poi sono indispensabili per la sicurezza della nostra salute, poiché evitano l'insorgere di determinati batteri e muffe che possono risultare pericolosi se ingeriti.

Della famiglia dei conservanti fanno parte anche sostanze denominate "antiossidanti", poiché la prevenzione
dell'ossidazione di un alimento o di un suo componente, come il nome ci suggerisce, è appunto un'azione di conservamento. Prevenire l'ossidazione ha come effetto la prevenzione dall'alterazione, a seconda dei casi, del colore, del sapore e del profumo.

Nella produzione alimentare d'oggi entrano in gioco dei fattori di rilevanza commerciale. Quanto mi costa produrre un determinato alimento? Quanto esso può durare mantenendo il suo valore economico? E' proprio da questi quesiti che si apre un vasto mondo di sostanze dalle origini più disparate con lo scopo di aumentare il più possibile la vita utile del cibo.
Si passa da conservanti che non sono nient'altro che comuni sostanze naturali, ai ritrovati chimici sintetici di assai dubbia sicurezza per il grado di tossicità che hanno. Ebbene sí! Certi conservanti sono sostanze tossiche che per questa loro caratteristica pericolosa devono essere aggiunti agli alimenti con molta attenzione e seguendo precise dosi. 

Tanto per fare un esempio possiamo citare il diffusissimo Nitrito di Sodio (sigla come additivo alimentare E 250), il quale viene ampiamente impiegato nella conservazione della carne in particolar modo gli affettati e gli insaccati: prosciutto cotto, prosciutto crudo, salame, mortadella, pancetta, bresaola, petto di tacchino o di pollo al forno ecc. Il Nitrito di Sodio viene anche impiegato nella conservazione di wurstel e di carne in scatola.

















Le sigle dei conservanti riportate in etichetta indicano il Nitrito di Sodio (E250) ed il Nitrato di Potassio (E252) 











Esso è il sale di sodio dell’acido nitroso. A temperatura ambiente si presenta in forma solida di colore bianco solitamente sotto forma di cristalli o di polvere. E’ un composto tossico ed è pericoloso per l’ambiente.

Al link seguente può essere visualizzata una scheda tecnica completa del Nitrito di Sodio (il sito è in inglese e la sostanza può essere trovata cercandola col suo termine inglese Sodium Nitrite):


L'aspetto più inquietante e preoccupante dei Nitriti, sia quello di Sodio che quello di Potassio, i quali sono i due Nitriti utilizzati nella produzione alimentare, è che durante la digestione essi possono combinarsi con le ammine presenti nei cibi proteici come formaggi, carne e salumi e generare le Nitrosammine. Queste sostanze sono note per essere cancerogene. 
Non solo, i Nitriti sono anche imputati di ostacolare la circolazione dell'ossigeno nel sangue poiché si legano all'emoglobina. Questa caratteristica li rendono particolarmente negativi come elementi facenti parte dell'alimentazione di bambini e neonati.

L’utilizzo del Nitrito di Sodio così come quello di Potassio è disciplinato con dosi massime ammissibili per l'uso alimentare. Secondo gli studi restando entro queste quantità i Nitriti dovrebbero essere innocui. Tuttavia esistono molte controversie.  



In questo caso per la foto ho utilizzato del prosciutto preconfezionato perché così era più comodo avere l'etichetta degli ingredienti. Comunque il Nitrito di Sodio è assolutamente presente in tutti gli affettati freschi tagliati sul momento.

 
Quante volte capita di dare da mangiare ai propri figli, magari per merenda, un bel panino al prosciutto pensando che sia molto più salutare di snack o merendine preconfezionate? Purtroppo l’impiego dei Nitriti è vastissimo. Ma è mai possibile che sostanze le quali sono note per la loro tossicità e per i danni alla salute che possono arrecare vengano impiegate nella preparazione degli alimenti? Perché questo avviene? La risposta la si può trovare nella resa  che questi conservanti hanno e nel loro costo.  
Ci sono diversi studi in atto per verificare ulteriormente le interazioni che tali additivi hanno sulla salute umana. Ma se su queste sostanze c'è ancora molta incertezza riguardo alla loro pericolosità a determinate dosi per quale motivo si deve additivare il cibo con esse? I produttori hanno le loro ragioni economiche, ma noi consumatori dobbiamo sottostare a quello che decidono loro rischiando potenzialmente la salute?

Degli altri conservanti da tenere sott’occhio sono i Nitrati. Come additivi alimentari vengono usati i Nitrati di Sodio e di Potassio (E 251 ed E 252). Questi elementi si differenziano dai Nitriti per la presenza di un atomo in più di ossigeno nella loro molecola. I Nitrati oltre che come conservanti possono essere assunti anche tramite l’acqua e le verdure. Quest'ultime ne contengono in determinate quantità per loro stessa natura, ma possono averne una dose decisamente superiore del normale se sono concimate con preparati a base di azoto. Questo perché i vegetali usano i Nitrati per sintetizzare gli elementi fondamentali per la loro crescita.
Anche i Nitrati trovano largo impiego nella conservazione delle carni in scatola e dei salumi.
Al contrario dei Nitriti sono di per sé innocui, soltanto che in particolari circostanze nelle quali vanno in contro ad ambienti acidi, calore, batteri o lunga conservazione possono trasformarsi in Nitriti. Per tali motivi questa mutazione avviene durante la digestione o durante le fasi di riscaldamento delle differenti preparazioni culinarie. Oppure il processo di trasformazione fa aumentare la concentrazione di Nitriti all'interno di un alimento  fino a livelli che possono superare i limiti massimi di sicurezza a causa di lunghe conservazioni. Soprattutto se in un cibo si trovano compresenti Nitriti e Nitrati.

Un ulteriore conservante che trova largo impiego in alimenti che possiamo assumere tutti i giorni è l’antiossidante Butilidrossianisolo definito anche BHA. Forse pochi lo conoscono. Molto spesso lo si trova nell’elenco degli ingredienti di gomme da masticare sotto la sigla E 320. 



La presenza del Butilidrossianisolo è indicata dalla sigla E320 accanto la specifica  "Antiossidante"


Esso è stato il primo antiossidante sintetico e può essere utilizzato nel latte in polvere, salse, zuppe pronte, dadi, fiocchi di patate, condimenti, torte, biscotti, aromi alimentari e, come già menzionato, nelle gomme da masticare.
Anche in questo caso sul grado di tossicità ci sono opinioni discordanti. Alcuni studiosi non escludono che possa essere cancerogeno o mutageno. Chi obbietta queste tesi dice che le sperimentazioni sono state fatte sui ratti da laboratorio e quindi i risultati non sono significativi per l’uomo. 
Tuttavia  le autorità vietano l’aggiunta del Butilidrossianisolo nei prodotti per l’infanzia. Sarebbe bene, quindi, che non venisse assunto anche da donne in gravidanza o in fase di allattamento.

Poi c’è il Butilidrossitoluene (BHT) che viene indicato dalla sigla E 321. Esso trova impiego nei medesimi campi del BHA. A differenza di quest’ultimo non è considerato cancerogeno, ma in alcuni studi sono state riscontrate lesioni epatiche nei topi maschi da laboratorio e istiocitosi alveolare (malattie degli istiociti che sono cellule del sistema immunitario) nei topi femmina.
Pertanto la Food and Drug Administration (FDA), l’ente Americano di vigilanza e controllo sugli additive alimentari, tenendo conto di tutti questi aspetti non chiari sulla tossicità sia del del Butilidrossianisolo sia del Butilidrossitoluene, ha limitato il quantitativo massimo utilizzabile a livelli restrittivi. Cosa analoga avviene anche qui da noi in Europa. Ciononostante l’utilizzo è consentito.

Un elenco completo dei Conservanti e degli Antiossidanti con relative sigle lo potete trovare ai link seguenti:



La conservazione dei cibi è una pratica che trae le sue origini fin dall’antichità. Per far questo venivano impiegate sostanze comuni e naturali. Anche noi oggi potremmo benissimo usare prodotti assolutamente semplici, naturali ed innocui per conservare gli alimenti. Magari l’efficacia sarebbe minore; il cibo durerebbe meno nella credenza o nel frigorifero di casa, ma ne guadagneremmo veramente molto in salute. La politica del “massima resa con minima spesa” ci ha portato oggi a dover controllare e ricontrollare più volte, e senza mai toglierci ogni dubbio che quello che mangiamo non sia tossico.

A mio avviso questa è una aberrazione assoluta rispetto al normale e semplice buon senso che si dovrebbe avere.

Così concludo anche questo post. Vi do appuntamento al prossimo. 

   Mr. CooX


Nessun commento:

Posta un commento